Firenze
Il Bargello, trionfo della scultura
Il Bargello, trionfo della scultura
Scultura a Firenze
Firenze è identificata universalmente con il suo tempio dell’arte: Gli Uffizi. D’altronde come non emozionarsi di fronte ai tanti capolavori della pittura italiana raccolti tra il labirinto di sale al suo interno.
Ma questa ammirazione sconfinata per la pittura ci porta spesso a dimenticare la “sorella” scultura. Già in passato i grandi artisti avevano dato inizio ad una disputa tra le arti.
Leonardo ad esempio si era espresso sulla superiorità della pittura, capace di sintetizzare in un solo piano lo spazio tridimensionale e i colori.
Ma anche Galileo, duecento anni dopo aveva confermato la supremazia della pittura che vinceva grazie “ai colori naturalissimi dé la scultura manca”.
Fortunatamente da lì a poco sarebbe avvenuto l’esordio dello straordinario Gian Lorenzo Bernini che con la sua tecnica perfetta unita a profonde conoscenze ottiche e ad una genialità senza pari riuscì a “dare colore, leggerezza e vita al marmo”.
Naturalmente, questo modo di ragionare accademico, quasi per caste, ha investito soprattutto il settore delle cosiddette “arti minori”, prodotti di utilità legati ai bisogni della vita e rilegati troppo spesso, in secondo piano.
Ho concepito quindi la visita al Bargello, inserita tra gli eventi periodici, come un’esperienza tutta da vivere per sfatare certi pregiudizi.Potremo quindi renderci conto, di fronte alla dinamicità di certe creazioni, come “il meno che si possa chiedere ad una scultura è che stia ferma”, estasiarci di fronte alla “terribilità” o “dolcezza” di certi sguardi marmorei o bronzei che nulla hanno da invidiare a quelli dipinti, finendo per ammirare piccoli oggetti di uso comune che spiccano per piacevolezza, bellezza e preziosità.
Tutto questo e molto di più è il Bargello.
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